Cos’è la TikTok couture, il fenomeno con cui la Gen Z sta cambiando la narrativa della moda
Parlare di TikTok Couture innesca una riflessione: che impatto sta avendo la Gen Z sul modo di raccontare la moda oggi? E perché le aziende del fashion system sono fortemente attratte da questo fenomeno?
In questo articolo, selezionato per il blog di FAIRE HUB e scritto su Elle.com da Eleonora Caizzo, cerchiamo di capire meglio la #TikTokCouture. Innanzitutto proviamo a rispondere a queste domande: chi sono i TikTokers della Gen Z, cosa gli interessa e cosa indossano.
Volendo inoltre considerare la TikTok Couture come una conseguenza naturale del modo in cui i social media hanno sempre influenzato l’abbigliamento, è importante riflettere sulla tipologia di vestiario sfoggiato dalla Gen Z nelle proprie social challenge.
I TikTokers della Gen Z
Data la giovane età, data la mancanza di possibilità di avere un determinato potenziale d’acquisto, non è difficile immaginare che – salvo eccezioni date da background familiari facoltosi – possa trattarsi tutt’altro che di scrigni pieni di marchi costosi e pezzi griffati.
D’altronde, considerata l’età dei TikTokers (per Gen Z intendiamo i nati dal 2011 in poi), bisogna fare i conti anche con marchi moda low cost. Oppure outlet e – come dimostra la viralità di alcuni hashtag, quali #vintage e #upcycling – capi provenienti dai guardaroba dei genitori o da negozi e piattaforme second hand come Vinted, Lampoo, Vestiaire Collective e Depop.
Lo spirito leggero e divertente con cui i TikTokers abbracciano le challenge, generando viralità, è stato già dimostrato dal caso della serie TV Euphoria. Questa serie televisiva racconta le vicissitudini di un gruppo di studenti delle scuole superiori alla scoperta della propria identità.
E che soddisfazione per la costumista Heidi Bivens. La challenge “Euphoria High School” ha instillato nei fan della serie presenti sull’app un forte desiderio di sentirsi “liberi di esprimersi” proprio come i protagonisti della serie (starring Zendaya, anche lei nel cast).
Il ritorno alle tendenze moda Y2K, ovvero lo stile Anni 2000 fatto di eccessi, è stato immediatamente tangibile. È così che nasce un trend social, ispirato direttamente da un prodotto cinematografico.
L’attenzione delle case di moda alla TikTok Couture
Il gioviale spirito di partecipazione con cui i TikTokers si uniscono alle challenge deve certamente avere ispirato le case di moda (anche quelle devote ai canali più istituzionali), perché un account social fosse aperto anche su TikTok.
Da una parte, troviamo designer come Simon Porte Jacquemus e Olivier Rousteing (quest’ultimo direttore creativo di Balmain) che condividono i propri processi creativi in modo spontaneo e genuino.
Dall’altra, invece, troviamo griffe che studiano strategie e contenuti ad hoc per interfacciarsi con gli utenti (adolescenti) che popolano l’applicazione.
Alcuni esempi validi sono quelli sotto il nome di Saint Laurent e Louis Vuitton. Due maison che hanno sperimentato la diretta live delle proprie sfilate alla Paris Fashion Week anche sulla rinomata piattaforma.
Perché sfilare per un pubblico così giovane che non può permettersi di acquistare il lusso?
La risposta può o non può sembrare ovvia. Le grandi maison sfilano su TikTok perché è lì che intercettano futuri acquirenti, è lì che iniziano a seminare quella che il marketing definisce “brand awareness”.
Positivo o negativo che possa essere, tutto questo rappresenta fin qui un nuovo modo biunivoco (TikTokers da una parte, griffe dall’altra) di comunicare i messaggi del sistema moda.
Per una lettura integrale dell’articolo vi rimandiamo al seguente link su Elle.com.