Nelle PMI europee, l’export digitale avviene prevalentemente tra gli stessi paesi EU. Ma per una ripresa decisiva occorre allargare gli orizzonti.
L’export digitale nelle PMI è fondamentale. Abbiamo così selezionato per il blog di Faire Hub, un articolo di Business Community con il risultato della ricerca di Alibaba Group effettuata in collaborazione con YouGov. Una ricerca che rivela un divario nell’export in Europa.
Molte PMI, aziende dell’Unione Europea, si sono adattate alle sfide imposte dalla pandemia e hanno scoperto l’importanza vitale di essere presenti online. Questo consente inoltre di amplificare le possibilità di trovare clienti in nuovi mercati, in tutto il mondo.
Quelle che non lo fanno, rischiano di rimanere indietro.
Tra le aziende italiane intervistate da Alibaba che vendono prodotti o servizi a livello internazionale, il 60% ha esportato in uno dei 27 Paesi dell’UE, il 32% negli USA e il 21% in Cina.
I risultati della ricerca di Alibaba
Poco più della metà (52%) delle PMI dell’Unione Europea esporta ora a livello internazionale. Il 73% di coloro che esportano lo fa, principalmente, verso altri Stati membri dell’UE.
Tra queste aziende, più della metà (54%) afferma che l’esportazione è essenziale o significativa per la sopravvivenza del loro business.
Dai risultati è emerso che ci sono chiaramente anche alcuni “vincitori” tra le piccole e medie imprese in termini di export digitale. Ma molte aziende non stanno attualmente approfittando dell’opportunità di e-Commerce a livello globale nonostante la persistente domanda di prodotti europei di alta qualità e a buon prezzo.
Per molte piccole imprese dell’UE (48% delle PMI), le sfide strutturali sono la causa della mancanza di opportunità di export internazionale. Quasi 1 impresa su 5 sostiene che i costi di trasporto (19%) o la mancanza di personale e risorse (18%) le trattengono dall’esportare. Il 15% di esse invece ha espresso preoccupazione per la regolamentazione prevista per l’esportazione verso altri mercati.
Inoltre, quasi la metà (42%) delle PMI intervistate ritiene che ridurre la burocrazia transfrontaliera sarebbe l’azione più utile che i governi potrebbero attuare per aiutarle a vendere a livello internazionale.
Più dell’80% delle PMI dell’UE che vendono a livello internazionale hanno infatti dichiarato che i marketplace online rendono l’esportazione molto più facile rispetto all’uso di siti web localizzati.
Le imprese italiane e il loro modo di esportare
Tra le aziende italiane intervistate che vendono prodotti o servizi a livello internazionale, il 60% ha esportato in uno dei 27 Paesi membri dell’UE, il 32% negli USA e il 21% in Cina.
Questi dati sono di buon auspicio per una sana ripresa economica. Una ripresa che potrebbe essere ulteriormente favorita se le aziende eliminassero alcune barriere dalle loro strategie di esportazione.
Tra i principali ostacoli evidenziati dalle PMI che non vendono ancora prodotti o servizi a livello internazionale troviamo:
- il trasporto di beni e servizi (24%);
- le complicazioni e ritardi dovuti al Covid (20%);
- la mancanza di personale e risorse e la difficoltà di comprensione della regolamentazione locale (19%).
Azioni utili per migliorare l’export internazionale
Indipendentemente dal fatto che attualmente vendano a livello internazionale ecco alcune azioni utili al 39% delle aziende coinvolte nella ricerca:
- riduzione delle pratiche burocratiche e della documentazione transfrontaliera;
- fornitura di assistenza finanziaria per la creazione di negozi online;
- maggior facilità e accessibilità ai pagamenti transfrontalieri (35%).
Alla richiesta di un parere su marketplace e pagamenti digitali, l’89% delle imprese italiane ha concordato nel dire che i marketplace online rendono molto più facile vendere a livello internazionale. Inoltre il 62% ha riferito che i metodi di pagamento digitali sono molto importanti.
L’intervento di Rodrigo Cipriani Foresio, G.M. di Alibaba Group Southern Europe
“Da quando Alibaba ha iniziato ad operare nel nostro mercato abbiamo sempre perseguito un dialogo aperto e collaborativo con il Governo Nazionale, le autorità locali e le associazioni di categoria per aiutare le imprese locali a trarre vantaggio dall’export.
Ci poniamo come facilitatori tra enti e aziende tramite accordi strategici – afferma Rodrigo Cipriani Foresio – come quello siglato con ICE e creiamo iniziative significative per supportare i marchi italiani che esportano.
Tra queste sicuramente è importante citare l’Alibaba Entrepreneur Masterclass, che ha avuto l’obiettivo di coinvolgere più di 200 Imprenditori, italiani e spagnoli. Per sei settimane li abbiamo formati sulle logiche della trasformazione digitale che sta avvenendo in Cina e su come possono sfruttare questi trend per il loro business.
Continueremo a perseguire i nostri obiettivi nel collaborare a livello locale per un successo globale” conclude il General Manager di Alibaba Group Southern Europe.
Riflessioni sulla ricerca
Alibaba Group ha condotto la ricerca con le PMI di sei mercati dell’Unione Europea (Germania, Francia, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Polonia) per indagare atteggiamenti e attività legati al commercio digitale e all’export.
Il quadro che emerge da questa indagine mostra che, se le imprese italiane avessero meno barriere all’esportazione dei loro beni e servizi, potrebbero beneficiare molto di più dei vantaggi dell’internazionalizzazione.
Possiamo sempre più affermare che le aziende, tutte, vanno seguite, supportate e accompagnate in questo percorso di trasformazione digitale.
Proprio con questi intenti il progetto FAIRE – che nasce in un contesto di grandi trasformazioni e opportunità – si pone l’obiettivo di creare un HUB di innovazione tecnologica per le aziende di moda e design.
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